Quest’isola, situata all’inizio del canale di Sant’Erasmo, inizialmente era conosciuta con il nome di Vigna Murada. Nei suoi primi tempi è stata un luogo di preghiera e di attività religiose: su di essa, nel Medioevo, sorgevano infatti un monastero e una chiesa intitolata a San Bartolomeo, entrambi edificati dai benedettini dell’isola di San Giorgio Maggiore, nella seconda metà del 1400, per decreto del Senato della Serenissima, è stata trasformata in un lazzaretto adibito a scopi di prevenzione del contagio: a quanto pare, il primo luogo al mondo nel suo genere, in esso le merci che erano sospettate di essere potenzialmente pericolose per la salute, venivano isolate e sottoposte a dei controlli, l’eventuale espurgo avveniva attraverso la loro esposizione a fumi di erbe aromatiche, quali ginepro e rosmarino.
I camini delle numerose stanze dove venivano fatti questi trattamenti avevano fatto assumere all’isola la parvenza di un particolare castello, se invece una persona presentava sintomi di malattie infettive, in particolar modo della peste, veniva visitata e, se riconosciuta infetta, veniva inviata presso l’ospedale situato sull’isola del Lazzaretto Vecchio.
L’edificio principale dell’isola (il “Teson grande”) era l’edificio pubblico di Venezia più grande dopo le Corderie dell’Arsenale. In esso si trovano tutt’oggi delle scritte realizzate prima del 1700 dalle persone che si trovavano in quarantena.
Successivamente, sia nel periodo napoleonico che in quello austriaco l’isola è stata adibita a fortilizio e, in tempi più recenti, utilizzata dall’Esercito italiano (fino al 1975), l’isola del Lazzaretto Nuovo è stata oggetto di numerosi interventi conservativi e di restauro che hanno determinato il suo pieno recupero, risulta di proprietà demaniale ed è vincolata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal 1977 è in concessione all’Associazione di Volontariato “EKOS CLUB”, su di essa, particolarmente nel periodo estivo, vengono svolti seminari e laboratori di natura archeologico/culturale/didattica rivolti sia agli adulti che ai ragazzi, ogni anno registra il passaggio di circa quindicimila visitatori.